MAESTRI MEDITABONDI - poesie
Editore: Giovane Holden
Collana: Spesso sottile
Anno edizione: 2018
Pagine: 72 p.
E uno spirito dalla intonazione forte e serena a donare a queste liriche una autenticità vivida. Serenità profonda che non sottende però alla leggerezza vuota, ma che sa anzi osservare il mondo in un tono intelligente e smaliziato, gustandosi bene lo stupore che esso produce. Scorrendo con una musicalità profonda e strutturata, i versi si fanno presto caldi, capaci di parlare al cuore e di inspirare una dolcezza luminosa. Vi si avverte una gagliardia rinnovata, finalmente fiduciosa del futuro. La maturità, col suo carico di esperienze, avrebbe potuto magari fiaccare lo slancio vitalistico di un uomo, costringerlo in un recinto di dimessa malinconia; invece egli negli occhi di una bimba, freschi e potenti di vita pura, trova un senso nuovo, una dimensione del domani a cui rivolgersi con trepidante entusiasmo. Le abitudini si rovesciano, sbocciano altri punti di vista su un mondo che ancora regala sorprese. Un tramonto allora non è la luce esiziale di un giorno, ma il preludio di un altro che sta per arrivare: ed è bello stringersi negli affetti della famiglia, legare il corso di un proprio esistere a quello di chi si ama, per proiettarsi insieme nel futuro. E quando è una nostalgia delicata ad affiorare dalla trama poetica, non è mai un dolore, bensì il segno di una coscienza di sé che può rivolgersi senza rimpianto al passato. E non manca una punta di ironia, giocosa acutezza che più di tutto sa dare la giusta misura alle cose. Una voce schietta, penetrante e allegra che sa trasmettere il calore di emozioni vere.
CONFINI INCERTI - poesie
Editore: Giovane Holden
Collana: Spesso sottile
Anno edizione: 2018
Pagine: 48 p.
ISBN: 9788832925340
Protagonista della silloge è la felicità, che appare e scompare fra le righe, manifestandosi ogni volta in forme singolari, come un istrione che calca la scena indossando le maschere più improbabili.
Una figura che non ha nulla di estremo, poiché non ha una vita propria, ma sboccia o si secca, si presenta o si dilegua, in relazione a chi di volta in volta, la nutre, la ospita o la trascura.
Nel suo peregrinare non ha una meta, né uno scopo propri, non appartiene a nessuno e non si concede a chi l’ama ma solo a chi si lascia amare.
Così, quando ai più sembra scomparsa o addirittura inutile, a coloro che sanno riconoscerla appare come chi ha già svolto il proprio compito ed è pronto ad altre sfide.
La felicità corre continuamente da un confine all’altro suggerendo a tutti la stessa domanda: confine, cosa c’è di là che non ci sia di qua?
Editore: Giovane Holden Edizioni
Collana: Versi di segale
Anno edizione: 2017
Pagine: 112 p.
EAN: 9788863966435
Una silloge garbata e intensa, di ingannevole semplicità. Esperienze, ricordi, paesaggi trascendono il vissuto individuale per assumere un respiro più ampio e sottolineare il ruolo del non detto, delle pause, del silenzio. Dove (ri)trovare sé stessi e gli altri. Da una posizione quasi defilata, il Poeta emerge dall'incertezza del presente e si riappropria in un moto, dal sapore epifanico, della realtà effettuale in cui principi e valori acquistano un significato originario. Nella ricerca di nuovi equilibri, destabilizza il certo per l'incerto. Versi liberi resi in un linguaggio di pacata armonia. Voce originale, che ingloba e scavalca esperienze poetiche contemporanee.
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Editore: Giovane Holden Edizioni
Collana: Versi di segale
Anno edizione: 2014
Pagine: 88 p.
EAN: 9788863964844
La poesia di Antonio Bini è un confluire caleidoscopico di sensazioni e sentimenti, un percorso originale di ascolto interiore che si appropria dell'occasione esterna per interrogarsi e aprirsi alla conoscenza pura di sé e dell'altro. Le parole semplici e dirette, senza orpelli o inutili complicazioni sintattiche, vanno immediatamente a segno, esatte e cristalline fino a farsi talvolta stoccata ironica. Antonio Bini si tuffa con slancio nell'esistenza. Non c'è rassegnazione nell'ineluttabile sofferenza del quotidiano, piuttosto l'invito a proseguire nonostante il dolore perché vale sempre la pena di aspettare il sorgere di un nuovo sole. La serenità è un'araba fenice di insospettabile potenza, è un vociare allegro di parole sconosciute sogni e malinconia fra castelli di sabbia. Un'ombra di melanconica tristezza vela le sue sensazioni quasi a testimoniare un connubio tra dolore e speranza, un connubio sempre in bilico perché non si vive in superficie, si vive scavando nel profondo della propria anima abbracciando le opportunità, le occasioni mancate.
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